Il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore è nato il 28 settembre 2007 dalla spontanea iniziativa di residenti, oriundi e proprietari di immobili per finalità di utilità generale di promozione sociale, culturale, ambientale ed economica dell’abitato di Pescomaggiore e del territorio circostante la piccola frazione (poche decine di residenti) del Comune di L’Aquila.
Si fonda su una lettura “aperta” della comunità frazionale, inclusiva degli oriundi emigrati, dei proprietari o possessori di immobili, come dei lavoratori nel territorio frazionale.
Il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo umano nella comunità sono perseguiti mediante attività di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-culturale del centro abitato, del paesaggio e dell’ambiente;
di promozione delle attività agricole tradizionali e del turismo sostenibile;
di vigilanza sulla gestione dei beni e delle risorse, ambientali e finanziari, comunitari;
di tutela dei diritti civili, individuali e collettivi, dei compaesani nonché degli interessi collettivi e diffusi riferibili alla comunità materiale e spirituale della frazione di Pescomaggiore.
Grazie all’apporto di numerose persone che, senza aver mai visto prima il paese, si sono incantati dei luoghi e della testardaggine di Piero Lopez di volerci rimanere a vivere, in questi mesi [maggio-luglio 2009] è stato elaborato un intervento che da subito consenta a 7 nuclei familiari di affrontare l’inverno quasi alle porte.
Il Comitato di Pescomaggiore, al’indomani del sisma, e davanti alla notizia che la Protezione civile non avrebbe realizzato in paese strutture abitative temporanee, si è fatto promotore di un insediamento ecosostenibile collettivo a Capo l’Ara, debitamente presentato al Comune, che al termine dell’emergenza potrà avere un utilizzazione sociale e turistica coinvolgendo nella gestione gli abitanti di Pescomaggiore.
La rinascita di Pescomaggiore necessita di azioni integrate in un piano plurisettoriale: Abitare, Lavorare, Memoria, Ambiente, sono quattro campi essenziali per lo sviluppo della persona sociale, a Pescomaggiore come altrove.
Abitare è in un primo tempo il progetto EVA, ma è soprattutto un piano di recupero partecipato, tempestivo ed efficace del centro storico.
Altrimenti la frammentazione proprietaria e la griglia stretta dei finanziamenti ridurranno a rovina il paese che tutti noi conosciamo.
[aggiornamento settembre 2013]
Il complesso EVA, bene comune pescolano, è una realtà concreta ed ospita una decina di utilizzatori e le attività dell’associazione Misa, il piano di ricostruzione è risultato carente e soprattutto i lavori non sono programmati prima del 2015 né hanno una copertura finanziaria certa.
Lavorare è promuovere opportunità di lavoro “verde”, anche come reddito complementare, nel territorio di Pescomaggiore.
In questo senso la chiara vocazione dell’abitato è all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, con funzioni turistiche, agrozootecniche e di manutenzione del paesaggio.
Attività sperimentali in questi settori svolte nei due anni hanno consentito di valutare positivamente la costituzione di un azienda agrituristica da presentare a finanziamento pubblico.
A condizione di una minima ricettività che, venuta meno a causa del terremoto, può utilmente sostituirsi con un economico intervento di riqualificazione del rifugio di fonte Jonica, una volta restituito dal Comune alla collettività pescolana cui appartiene con ripristino della sorgente.
Sempre in attesa che la Provincia esegua i lavori sull’ex-scuola già finanziati dal 2005.
[aggiornamento settembre 2013]
La Provincia ha abbandonato l’intervento, gli abitanti di Pescomaggiore hanno rivolto una petizione al Comune per la restituzione dell’edificio alla comunità, lo Statuto dei Luoghi ne ha prescritto la riqualificazione, il Comune ha stanziato dei fondi per la manutenzione straordinaria della ex-scuola e l’adeguamento degli impianti. Un percorso partecipato con la comunità locale e gli altri stakeholders individuerà una proposta di gestione adeguata e sostenibile.
Memoria è la necessaria continuità con la comunità intergenerazionale dei pescolani, antica di almeno dieci secoli.
L’idea è di costituire sollecitamente una memoria comune, all’inizio del XXI° secolo, del millenario quotidiano del paese e della terra, interrogando le voci degli ultimi contadini. A questo potrà aggiungersi il contribuito di chiunque voglia partecipare con testimonianze o doumenti, anche video.
Il tutto avrà un apposito sito su pescomaggiore.org liberamente accessibile nella fruizione.
[aggiornamento settembre 2013]
La memoria è costituita anche da beni materiali comuni: con il contributo del Comune di Vimodrione è stato restaurato il forno comune della frazione e con l’attiva partecipazione degli abitanti sono stati realizzati eventi (Ritessere), prodotti (Il mantello di San Martino) e servizi (pulizia delle Aie) elaborando la memoria collettiva.
La riorganizzazione del sito ww.pescomaggiore.org renderà maggiormente fruibile la relativa documentazione
Ambiente è il costante termine di riferimento dell’agire. Una qualità essenziale per la rinascita di Pescomaggiore.
La manutenzione della pineta di monte Croce, il recupero dei sentieri e dei tholos, la conservazione dell’agrobiodiversità, sono altrettanti specifici interventi che andranno programmati ed implementati nei prossimi anni.
Dall’agosto 2012 il Collegio promotore del Comitato è composto da Onelio Facchinei, Isaia Facchinei, Massimiliano Alfonso, Danilo Mastracci, Albarosa Santarelli, Silvia Santarelli, Dario d’Alessandro, Elisabetta Centi, Concetta Chiari, Orazio Facchinei, Angela Iezzi, Luigi Baldinozzi, Marialina Fiordigigli, Liliana Faustini, Danilo Sforna.
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